Perché pensate che non debba avere le stesse possibilità che hanno gli altri bimbi che, come lui, sono nati a Reggio Emilia?
Se non avessi conferito la cittadinanza italiana a Blerim, il suo papà proveniente dall’Albania, lui non sarebbe diventato italiano.
Sarebbe cresciuto a Reggio, avrebbe frequentato le nostre scuole, parlato la nostra lingua, sarebbe stato circondato da amici reggiani, ma sarebbe stato diverso e con molti meno diritti.
Non avrebbe potuto fare vacanze all’estero con gli amici, progetti Erasmus o di studio all’estero, avrebbe avuto difficoltà nell’iscrizione in associazioni sportive, pur diplomandosi o laureandosi con il massimo dei voti non avrebbe potuto partecipare a concorsi pubblici, e tanto altro ancora.
Avrebbe dovuto aspettare anni prima di ottenere la cittadinanza italiana, come ha dovuto aspettare Marcela, che è arrivata a Reggio dalla Repubblica Dominicana da piccolissima e qui ha fatto tutte le scuole, ma ha dovuto aspettare fino a 26 anni per diventare cittadina italiana.



Così come ha aspettato fino a 23 anni Shkelqesa del Kossovo che solo ora è diventata cittadina italiana insieme alla mamma Aferdite, anche lei dopo avere fatto tutte le scuole a Reggio sin dalla prima elementare.
Più fortunata è la piccola figlia di Lahcen, del Marocco, grazie alla cittadinanza che ho conferito a suo padre potrà cominciare le scuole come italiana.