Lettera dell’Arcivescovo Morandi pubblicata sul sito della Diocesi – 16 febbraio 2024

Lettera dell’Arcivescovo Morandi pubblicata sul sito della Diocesi – 16 febbraio 2024

In merito alla lettera inviata dall’Arcivescovo Morandi e delle successive FAQ pubblicate sul sito della Diocesi, ritengo che ci siano più contro che pro.

Se l’obiettivo era quello di limitare le “tensioni legate all’appartenenza politica” avrei capito l’invito a non organizzare comizi elettorali in parrocchia, a non distribuire materiali elettorali e a non usare quel luogo come promozione della propria candidatura, nel rispetto di chi la pensa diversamente.

Però mi sembra che con la lettera e le successive FAQ si sia ecceduto e si rischi l’effetto opposto con un duplice risultato negativo: da un lato c’è il rischio che tante persone che offrono servizi in parrocchia non possano più rendersi disponibili per attività che a mio avviso nulla hanno a che fare con la politica, come il catechismo, il dispensare la Comunione in chiesa o ai malati, leggere letture e salmi o partecipare al consiglio pastorale; da un altro lato c’è il rischio che persone che svolgono questi ruoli, pur di non lasciare le proprie responsabilità o il gruppo a cui si fa catechismo, scelgano di non impegnarsi in politica. Io credo fermamente in ciò che ha detto Papa Francesco, inquadrando la politica come una delle forme più preziose di carità perché alla ricerca del bene comune. E penso che uomini e donne impegnate in politica in un’ottica di vocazione rivolta al miglioramento della nostra società, non possano che fare bene.

Il Vangelo ci parla di accoglienza, di carità, di protezione dei più fragili, di impegno nel migliorare il nostro mondo nel rispetto di tutti, e vorrei che questi valori fossero la base di ogni tipo di candidato di ogni orientamento politico che si appresterà a sedere in Consiglio Comunale e mi dispiace sapere che alcuni di loro, per questa lettera, sceglieranno di non dare la propria disponibilità.

Matteo Iori