Ho partecipato a nome del Comune alla giornata di premiazione per i medici che avevano raggiunto i 50 anni di servizio e per il giuramento di Ippocrate dei nuovi medici neo laureati.
L’ho fatto con grande piacere perché i medici in questo periodo di Covid hanno affrontato delle grandi battaglie:
- ogni mattina con sé stessi, perché credo che nessuno vada volentieri al lavoro sapendo che può rischiare la morte;
- ogni giorno contro la malattia, imparando a conoscerla, a studiarla, ad aggirarla, ad essere più veloci di lei;
- ogni ora con i propri limiti personali, la propria stanchezza, le proprie delusioni, le paure, i turni massacranti per la carenza di personale, i limiti di ogni essere umano;
- e quella che forse faceva più male: la lotta che i medici dovevano fare contro coloro che prendevano in giro i medici stessi e che sputavano sulla loro professione. Coloro che negavano la malattia, che incuranti delle regole la diffondevano, che vedevano i medici come complici di un grande imbroglio.
Nel giuramento di Ippocrate i medici giurano di “curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da ogni ideologia” e anche di fronte a queste assurdità sono riusciti a tenere fede al giuramento e anche per questo sono stato onorato di rappresentare la città di Reggio nei ringraziarvi.
