A Torino per la tutela dei diritti di tutti i bambini – 13 maggio 2023

A Torino per la tutela dei diritti di tutti i bambini – 13 maggio 2023

A Torino 300 sindaci da tutta l’Italia per il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali.

Anche Reggio Emilia presente per la tutela dei diritti di tutti i bambini.

Lo scorso 27 aprile a Reggio Emilia, alla Regione Catalana e alla città di Danzica, è stato assegnato il premio come Capitale europea dell’Inclusione e della Diversità. Reggio Emilia è stata la prima città italiana ad essere premiata.

Come ha ricordato la vicepresidente della Commissione europea “Reggio ha dimostrato di voler tutelare i diritti di tutti”.

Lo scorso 2 maggio in Consiglio Comunale è stata approvata una mozione per chiedere al Parlamento di agire in tempi brevi per una legge che preveda la trascrizione degli atti di nascita dei figli delle famiglie arcobaleno, perché la decisione di fermare le trascrizioni porta inevitabilmente la discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli.

Anche per questi motivi oggi Reggio Emilia ha partecipato, nella figura del Presidente del Consiglio Comunale Matteo Iori e della Consigliera Fabiana Montanari, all’incontro “Le città per i Diritti” organizzato a Torino, dove ben 300 sindaci di tutta Italia si sono ritrovati per riflettere sull’importanza della trascrizione di entrambi i genitori dei figli delle coppie omogenitoriali.

Quando questo non avviene uno dei due genitori non ha diritto ad essere presente in caso di problemi sanitari del proprio figlio, nelle sue attività scolastiche, nella possibilità di lasciargli la propria eredità, nella possibilità di portarlo in vacanza all’estero e in tante altre occasioni.

Sul palco di Torino si sono alternati Sindaci, rappresentanti di associazioni arcobaleno, personaggi del mondo dello spettacolo e anche Gustavo Zagrebelsky, ex Giudice della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana, che ha ricordato che solo con la legge 219 del 2012 è stata riconosciuta la possibilità di riconoscimento dei “figli incestuosi” indipendentemente dal fatto che i genitori fossero consapevoli di un vincolo parentale.

Fino ad allora erano chiamati “figli incestuosi” e avevano minori diritti degli altri; e ha esortato la platea dei Sindaci a fare di tutto per proseguire questa battaglia per il riconoscimento dei diritti di tutti i bambini, anche a costo di fare azioni di disobbedienza civile come avvenuto in passato per le riforme che hanno portato all’Obiezione di Coscienza e al riconoscimento di tanti altri diritti.

Ho sottolineato che:

Non possiamo accettare che in Italia non si riconoscano i diritti di coloro che si amano, anche se sono dello stesso sesso, ma soprattutto non possiamo accettare che a pagarne le conseguenze siano i loro bambini che vengono discriminati rispetto a tutti gli altri bimbi europei.

Non è negando il diritto/dovere della presa in carico della potestà genitoriale che faremo crescere i legami sociali nella nostra città, anzi non potremo che accentuare le solitudini e la crescita di bimbi e bimbe che già vivono con noi e che invece dovremmo accogliere limitando tutte le disuguaglianze possibili.

Matteo Iori